Ciao Stefania, raccontaci qualche cosa di te.
Sono nata a Torino ma vivo a Milano da 15 anni. Ho frequentato il liceo scientifico e sono iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Ho iniziato a lavorare molto giovane nelle tv private piemontesi: lo sport è sempre stata una mia passione e a 20 anni ho lavorato come inviata per il programma “Fischio d’inizio” che trattava tutte le discipline sportive. Nel 2003 è arrivato il mio primo approccio al Giro d’Italia, manifestazione che mi ha permesso di conoscere non solo un nuovo ambiente ma anche famosissimi giornalisti. Proprio questa vicinanza ha fatto scattare in me la voglia di migliorarmi sempre di più e iniziare a seguire seriamente il ciclismo da un punto di vista diverso: penna e taccuino alla mano e macchina fotografica o telecamera da allora in poi non mi sono più mancati. Con il ciclismo nel cuore nel 2008 ho iniziato a condurre “Bike Show” insieme all’ex ciclista professionista Danilo Gioia, programma in onda su web, Play tv, Canale Italia e Sport Channel. Nel 2008 finalmente sono riuscita a seguire tutto il Giro d’Italia come giornalista per Gazzetta dello Sport; sono stata il primo volto dell’ “Altrogiro Tv”, la web tv di Gazzetta dello Sport, esperienza replicata nel 2010. Lavorare in un centro meteorologico credo fosse un po’ nel mio destino. Ricordo che da piccola passavo ore con il naso appiccicato alla finestra della mia cameretta, guardando il cielo e le nuvole passare. Mio padre mi chiamava “la mia Bernacca” ma allora non potevo capire o immaginare. Lavoro al Centro Epson Meteo e con Meteo.it da febbraio 2010 e non dimenticherò la prima volta che sono andata in onda, il 14 luglio di quell’anno. Una data molto importante direi che ha visto il mio esordio nel Tg5. La professione che ho scelto di fare, quella della giornalista, mi “costringe” a vivere in città, ma appena posso scappo, cercando posti in cui recuperare il contatto con la natura. Adoro viaggiare e conoscere culture diverse. Da sempre amo correre a piedi e anche quando sono stanca, bastano le mie scarpe, tuta e musica per farmi volare lontano dallo stress. Mi piace molto anche andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate, sedermi su una panchina in compagnia di un buon libro, lasciando che passino le ore, e spesso intere giornate. Ammetto che sapere in anticipo che tempo farà prima di uscire ad allenarmi è una gran fortuna, che mi permette anche di scegliere l’abbigliamento tecnico adeguato. Accanto a me, sempre i miei due adorati bouledogue francesi, dai quali non riesco davvero mai a separarmi. Prevedere i cambiamenti climatici, raccontare la meteorologia, è il modo migliore che potevo trovare per ricordarmi che domani, comunque e sempre, tornerà il sole.
Allora partiamo dall’inizio. Cos’è per te la corsa? Gli impegni della vita ti permettono di allenarti con costanza o la mancanza di tempo è solo una buona scusa che tutti usiamo per giustificarsi con la nostra coscienza? 

La professione che ho scelto di fare, quella della giornalista, mi “costringe” a vivere in città, ma appena posso scappo, cercando posti in cui recuperare il contatto con la natura. Adoro viaggiare e conoscere culture diverse; quando non posso andare dall’altra parte del mondo il parco vicino a casa è il mio rifugio. Da sempre amo correre a piedi e anche quando sono stanca, bastano le mie scarpe, tuta tecnica e musica per farmi volare lontano dallo stress. Due o tre volte alla settimana percorro i miei 8-10 km, ammirando il paesaggio intorno a me e soprattutto gustandomi i cambiamenti delle stagioni. Adoro in modo particolare i colori dell’autunno, le foglie a terra che sembrano creare un tappeto che mi accompagna nel mio circuito, i colori della primavera, sentire il mio respiro in sintonia con quel suono che solo i runner conoscono… quel rumore tanto speciale che si crea quando i piedi toccano terra, falcata dopo falcata. Amo anche correre in bici: la scorsa estate finalmente è arrivata la mia prima bici da corsa Kuota. Da grande amante del ciclismo è sempre stato un sogno nel cassetto potere macinare chilometri su un mezzo a due ruote simile a quello usato dai grandi campioni. Nel tempo libero mi piace anche andare in palestra e magari dopo l’allenamento rilassarmi con una bella sauna. Ammetto che sapere in anticipo che tempo farà prima di uscire ad allenarmi è una gran fortuna, che mi permette anche di scegliere l’abbigliamento tecnico adeguato ma a volte mi rende un po’ pelandrona quando so che troverò freddo o pioggia… ma proprio io che lavoro con il tempo non posso permettergli di vincere sulla mia voglia di fare sport.
La corsa ti è servita per crescere nella vita e nella carriera?
Si, perché per correre veramente sono necessarie tante attitudini importanti anche nella vita di tutti i giorni: costanza, determinazione, preparazione, voglia di superare i propri limiti. Per poter preparare una buona corsa servono allenamenti mirati, preparazione mentale proprio come per poter lavorare a certi livelli serve una bella gavetta. La mente gioca sempre brutti scherzi e mi ricordo sempre una frase che dice che il chilometro in più da percorrere è solo nella nostra testa.
Qual è il ricordo più bello che hai legato alla corsa?
La corsa più sentita, un anno fa organizzata dalla LILT (lega italiana per la lotta contro i tumori); il periodo per me era molto difficile, purtroppo questa malattia aveva colpito una persona a me molto cara, forse la più cara al mondo e io correvo per lei, correvo per cercare di essere più forte della malattia e ho passato il traguardo con le lacrime agli occhi. Ero molto stanca, non avevo una gran preparazione fisica ma non potevo mollare e ogni falcata mentalmente era una guerra da vincere contro il cancro.
Ormai da tanti anni ti occupi delle previsioni meteo, previsioni sempre più estreme a causa degli cambiamenti climatici legati alle attività umane. Sembra esserci però un’inversione di tendenza o quantomeno una maggiore consapevolezza delle nostre responsabilità. Possiamo pensare positivo? La corsa può essere un valido mezzo di educazione civica?
Conoscere cos’è la meteorologia e capire come si interpretano le previsioni del tempo è importante perché gli eventi atmosferici condizionano la vita di ciascuno di noi, dalla scelta del mezzo con cui andare al lavoro o a fare una gita fuori porta, al risparmio energetico in inverno, alla protezione civile durante eventi meteo estremi in un territorio come il nostro affetto dal dissesto idrogeologico. Negli ultimi anni la scienza delle previsioni del tempo è cresciuta in tecnologia e affidabilità, tanto da focalizzare su di sé attenzione e critiche degli italiani. Di contro la maggior parte delle persone non è consapevole di cosa effettivamente siano le previsioni del tempo, di quanto siano diventate affidabili e di quanto siano fondamentali. Scienza, tecnologia e innovazione in campo ambientale assumono un ruolo sempre più cruciale nel futuro della nostra società: noi oggi costruiamo quello che sarà “il domani”. Perché non restino soltanto belle parole, sarebbe importante che per tutti noi diventassero abituali alcuni atteggiamenti e “buone pratiche” come la raccolta differenziata dei rifiuti, l’attenzione agli sprechi di acqua e energia, l’uso parsimonioso di detersivi e sostanze inquinanti. Anche le scelte famigliari durante gli acquisti possono diventare esempi positivi importanti per i bambini: fare la spesa in modo ecologico significa scegliere prodotti che richiedono meno energia per essere trasportati, frutta e verdura coltivate senza pesticidi, confezioni con imballaggi ridotti e in materiali riciclabili. Secondo un recente studio, il numero di decessi annuali causati dall’inquinamento in tutto il mondo attualmente è maggiore dei decessi dovuti all’azione combinata di malaria e HIV: gli scienziati avvertono che entro il 2050 i decessi potrebbero raggiungere 6 milioni l’anno. La corsa ci mette a stretto contatto con la natura e sicuramente può essere considerata un mezzo importante di educazione civica: correre all’aperto ci permette di ammirare bei paesaggi, conoscere posti nuovi. Chi avrebbe il piacere di correre sopra una discarica di rifiuti tossici?
Ami molto viaggiare. In questi anni ti abbiamo vista tra le balene della Bassa California, in Tanzania dove sei madrina di un ospedale, sulle rive del Gange in India. La corsa ti ha aiutato a sviluppare questo spirito avventuriero?
Sul mio profilo twitter c’è scritto “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Poche parole in cui è contenuta tutta la mia vita. Ho sempre avuto una curiosità innata per posti e culture diverse da quella in cui sono cresciuta. La realtà in cui vivevo tutti i giorni non mi bastava e non riuscivo ad accontentarmi guardando luoghi che sembravano meravigliosi solo in fotografia: io volevo viverli sulla mia pelle, provare le sensazioni che ti trasmette la loro natura, sentirne gli odori. Così ho iniziato ad essere la Stefania sempre pronta a partire, da un momento all’altro, la Stefania che se sta troppo ferma in una città poi non resiste al richiamo del primo aereo disponibile che mi porti lontano. Nei miei viaggi non mi faccio mai mancare la compagnia della mia macchina fotografica, di un libro e delle scarpe da corsa. “Due strade divergevano in un bosco ed io presi quella meno battuta, e questo ha fatto tutta la differenza”, in queste parole di Robert Frost si cela la mia indole nei viaggi e nella corsa.
Una canzone per correre?
Sono molte le canzone che mi danno la carica, prima tra tutte “Run to you” di Bryan Adams a seguire alcuni pezzi dei Linkin Park (In the end, Numb, Leave Out All the Rest).
Quali sono gli ingredienti per essere un buon podista?
Le mie prime corse mi hanno messo in modo brusco davanti i miei limiti: la paura di non farcela, il timore di non essere all’altezza. La testa ha un ruolo fondamentale secondo me, non si può essere un buon podista senza determinazione e la giusta concentrazione. Amare correre è fondamentale; se chiudo gli occhi e immagino il rumore dei passi di un corridore posso dire che è uno di quei suoni che maggiormente mi piace, come amo anche sentire il mio respiro che varia con le diverse velocità e il cuore che batte sul mio ritmo. Una frase legata a questo sport che mi piace molto è “l’importante non è quello che trovi alla fine della corsa, ma quello che provi mentre corri”… quando mi alleno da sola è così che la vivo. Ci sono solo io e le mie emozioni che viaggiano con me.
Da poco sei diventata anche imprenditrice creando un marchio di abbigliamento sportivo. Raccontaci di questa nuova avventura.

Tutto nasce sempre da un’idea, una scintilla, che poi piano piano si diffonde intorno a noi. La nostra scintilla è stata SBAM, l’idea di creare una linea di abbigliamento per tutti gli amanti dello sport, personalizzabile. Una linea wellness, alla moda, disegnata su materiali tecnici, gli stessi che usano i grandi campioni dello sport. Una linea che grazie all’esperienza di Daniele Sala e Marinella Tantimonaco di DAMASPORTSWEAR parte dall’abbigliamento sportivo, sino ad arrivare anche al “dopo” sport. Il nome SBAM, oltre a ricordarmi quando ero piccola (ero la classica bambina con le ginocchia sempre sbucciate… ancora oggi si vedono le cicatrici! Quante volte con il triciclo non ho voluto rallentare, sono finita contro il muro e “SBAM” mi sono cappottata!!!) è anche forza, velocità, voglia di vincere, di superare i nostri limiti… è un gioco, l’acronimo che deriva dall’unione delle iniziali dei nomi Stefania Andriola e Matteo Benettolo perché SBAM siamo noi: io, Daniele Sala e Matteo Benettolo.
Ormai siamo entrati nella bella stagione, come possiamo non chiedertelo. Che tempo ci dobbiamo aspettare?
Mi piacerebbe potervi dire che tipo di primavera o estate ci aspetta ma purtroppo non posso farlo. Una previsione risulta più attendibile se si riferisce ai giorni immediatamente successivi (la previsione fatta oggi per domani ha un’attendibilità del 90-95%, quella a due giorni 85-90%) tanto che al settimo giorno l’attendibilità media scende al 60% e più che di previsione è corretto parlare di tendenza. Quindi per dire oggi come sarà la prossima estate si potrebbe tirare una moneta e vedere cosa esce. Riferendomi ai primi giorni della settimana vi dico che la perturbazione giunta nel weekend al Nord tenderà a muoversi verso sud, con l’instabilità che andrà a concentrarsi sulle regioni meridionali ma in un contesto di tempo comunque variabile. Avremo di nuovo una situazione di tempo più asciutto e soleggiato invece al Centronord.. Per il resto auguro a tutti voi della redazione e ai lettori sempre e solo tanto sole!