Dicci qualche cosa di te
So nato a Lodi il 15 Gennaio del 1950 ma per gli amici sono uno di Torretta, quartiere di lodi. Ho sempre tifato Milan anche se ultimamente son più dolori che gioie. La scoperta di Tavazzano la devo a mia moglie Rosella e grazie ai sui fratelli Angelo ed Emilio ho iniziato a frequentare il G.P.Tavazzano.
Quando hai iniziato a correre e perchè?
Già dal 1974 mi sono avvicinato al mondo della corsa perché sono stato sempre negato per il calcio e con un gruppo di amici di Lodi abbiamo iniziato a partecipare alle prime marce. Era l’inizio di un periodo storico, le prime marce con relative medagliette come riconoscimento e tanta improvvisazione, fino ad arrivare alla mia prima Stramilano e alla marcia di Sant’Ambrogio corsa nel 1976, marcia che oggi non ce più.
Qual è il ricordo più bello che hai legato alla corsa?
La mia prima Stramilano è il ricordo più bello ma senza dubbio il ricordo indimenticabile è la Cortina/Dobbiaco, corsa in un ambiente impareggiabile in compagnia di Angelo e Giuseppe che mi hanno sostenuto ed incoraggiato nonostante la mia poca esperienza (sono arrivato un’ora dopo il loro al traguardo!!!!)
Qual è il tuo personale bilancio dell’attività da consigliere del gruppo?
Il mio 2° mandato è coinciso con il rinnovo di tutto il Consiglio e grazie alla disponibilità di Gianni che si è ripresentato come Presidente i consiglieri si sono ripresentati tutti compatti. Con l’aggiunta di un gruppo di giovani Consiglieri si respira aria di rinnovamento, forze fresche e tante idee nuove.
E come giudichi invece il mondo delle corse ed i suoi cambiamenti?
E’ evidente che il mondo delle corse cosi come è oggi non corrisponde alle necessità dei giovani, lo costatiamo noi tutte le domeniche con partecipanti sempre più vecchi. I giovani che partecipano alle marce competitive sono in aumento, per questo anche il G.P.Tavazzano sente la necessità di allargare i propri orizzonti favorendo così le necessità di una fascia più ampia di persone.
Sei anche un grande amante della montagna. Come è nata e come sviluppi questa tua passione?
Grazie per questa domanda molto facile. Ho iniziato a sciare con degli sci comperati alla Rinascente andando in montagna con tanta passione, dal 1982 mi sono iscritto al CAI e ho frequentato i corsi di arrampicata e scialpinismo che mi hanno permesso di vivere la montagna in piena sicurezza. Per il mio 60° compleanno ho potuto salire con una guida la spettacolare Cima Grande di Lavaredo.
Cosa sono per te i limiti?
I mio limite è la consapevolezza che il tempo passa e tutto quello che si fa, nello sport come nella vita quotidiana, è legato allo stare bene con sé stessi.
Meglio la musica nelle orecchie o il rumore del vento?
E lo chiedi ad uno che ama la montagna? Il rumore del vento coi suoi silenzi e la solitudine che si vive sui monti è molto simile al correre in solitudine o con centinaia di concorrenti lungo una strada di campagna.
Quali sono i tuoi personali obiettivi per il futuro?
Ma! Gli obbiettivi di un pensionato che fa parte di un gruppo sportivo sono molto legati allo star bene perciò, spero di continuare a frequentare la palestra con il bel gruppo di amici, di continuare a correre o camminare ancora per un bel po’ con il Gruppo e naturalmente di continuare a fere il nonno.
La ricetta per essere un buon podista
Non credo esista una ricetta, esiste solo la voglia di correre per la gioia di stare insieme e continuare la bella esperienza di un gruppo nato 40 anni fa per condividere la stessa passione.
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