Dicci qualche cosa di te.
Mi chiamo Clementino, per tutti Tino, sono nato il 31 Marzo del 1944 e sono sposato con Marialuisa con cui abbiamo due figli.
Quando hai iniziato a correre e perchè?
Avevo praticato atletica fino all’età di 14 anni per poi dedicarmi al calcio. Ho iniziato a correre dopo aver smesso con il pallone, nell’ormai lontano 1976.
Qual è il ricordo più bello che hai legato alla corsa?
Non ho un episodio in particolare, il ricordo più bello è far parte del Gruppo e l’incontro con tutte le persone lungo la strada.
Dopo tanti anni il tuo rapporto con la corsa è cambiato o è rimasto sempre lo stesso?
Con gli anni è inevitabile, bisogna saper ascoltare il proprio corpo, ma quello che conta è ritrovarsi la Domenica sia con il caldo che con il freddo per stare assieme e assieme percorrere un pezzo di strada.
E come giudichi il mondo delle corse ed i suoi cambiamenti?
Nessun giudizio, i cambiamenti ci sono stati e sempre ci saranno, quasi sempre fanno anche paura ma per me vanno sempre affrontati con il sorriso sulle labbra.
In uno sport così individuale perché far parte di un gruppo?
Perché correre con gli altri ti fa stare molto meglio, è la parte migliore della corsa e poi mi sento orgoglioso nell’essere stato uno dei primi soci del Gruppo.
Cosa sono per te i limiti?
Sono sempre stato molto competitivo, quindi i limiti sono sempre stati obiettivi da migliorare e superare senza però cadere nel ridicolo esagerando o addirittura barando.
Meglio la musica nelle orecchie o correre in compagnia?
Non mi sono mai posto il problema perché ho sempre corsa in compagnia parlando e scherzando con i miei compagni di avventura.
Quali sono i tuoi personali obiettivi per il futuro?
Stare bene e continuare a correre, non posso chiedere di più.
La tua ricetta per essere un buon podista
Mangiare sano, abbandonato fumo e alcool, fare una vita sana senza eccessi e imparare ad ascoltare il proprio corpo.
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