Dicci qualche cosa di te
Mi chiamo Paola, sono nata a Forlì e per i miei tratti caratteriali particolarmente aperti e gioviali mi sento appartenere molto alla regione in cui son nata oltre, ovviamente, alla mia amata Lombardia. Amo lo sport in generale e in particolare mi sono appassionata alla corsa. Sono sposata da 26 anni con Silvio ed ho un figlio di 25 anni che si chiama Daniele.
Sei tra le ultime ad esserti iscritta al GP Tavazzano ma ti abbiamo sempre vista correre. Per quale motivo hai iniziato a farlo e lo fai tutt’ora?
E’ vero…..tra le ultime, ma la sensazione è quella di essere sempre appartenuta a questo gruppo formato da persone con cui ho legato belle amicizie e anche da visi noti sin dall’infanzia, essendo cresciuta in questo paese. All’inizio la corsa è stato lo sport “fai da te” più immediato e compatibile con i miei impegni lavorativi e di famiglia. Con il tempo è diventata un’abitudine sana ed infine una necessità per il mio equilibrio psicofisico.
E quali sono i motivi poi che ti hanno spinto ad iscriverti al gruppo?
La passione è cresciuta ed ho deciso di provare l’avventura del GP di Tavazzano, per poter praticare questo sport con maggiore costanza e dedizione. Tutti questi motivi, uniti al piacere di stare in gruppo, ad un continuo confronto con chi ha più esperienza e, riuscire a cogliere e donare emozioni per come si vivono, rendono la mia scelta la migliore che potessi fare!
Il tuo piacere di correre coinvolge anche tuo marito, quanto è importante condividere le stesse passioni?
Mio marito è stato, fin dall’inizio, la persona che mi ha sempre incoraggiata dicendomi che mi vedeva portata per questo sport. Inoltre ha sempre avuto un debole nel seguire gli sport da un punto di vista “gestionale”, vista la sua lunga esperienza di accompagnatore dirigente per le squadre di basket in cui ha giocato mio figlio. Essendo un amante dello sport, penso sia un piacere condividere questi momenti con me. Questo tipo di condivisione rende la mia passione per la corsa un impegno ancora più semplice e piacevole perché vissuto in piena serenità.
A proposito di famiglia, è difficile conciliare la corsa con tutti gli impegni?
Il tempo della corsa è mio e nessuno me lo può togliere. Per me è essenziale, per sentirmi viva, realizzata, per scaricarmi dalle negatività e caricarmi di energie positive. Correndo, faccio il punto della situazione con me stessa, rifletto sulle decisioni da prendere, è un impegno che ho nei miei confronti per il mio benessere, per essere felice. La corsa è parte integrante della mia vita e dona serenità e positività in famiglia! Certo, ora sono avvantaggiata, i miei impegni di mamma costantemente presente sono da tempo terminati e mio marito è altrettanto impegnato nello sport, quindi, organizzarmi tra corsa, casa e lavoro è molto più semplice.
Il recente premio Nobel per la letteratura Haruki Murakami a proposito della corsa afferma che: “L’attività che consiste nello spostare concretamente il mio corpo nello spazio, attraverso una sofferenza diciamo opzionale, mi ha fornito un’occasione estremamente valida di apprendimento.” Che ne pensi?
Penso che quelle di Murakami siano parole quanto mai perfette per descrivere cosa sia la corsa per un’atleta. Attraverso il movimento e anche attraverso la sofferenza si impara a conoscere i propri limiti, a raggiungere un obiettivo non senza difficoltà e ad esserne soddisfatti! Una volta raggiunto oltre a trarne un beneficio fisico importante, ti permette di capire che per raggiungere i traguardi in generale nella vita occorre volerli anche con la sofferenza. Alla fine il successo è assicurato!
Cosa sono per te i limiti?
I limiti sono quelle barriere, spesso create da noi stessi, che riteniamo invalicabili. L’ho sperimentato personalmente se penso che solo 3 anni fa, fare 15 km di corsa per me era un limite insuperabile. Oggi corro una maratona! La mia prima lo scorso 22 ottobre, a Venezia, un’esperienza memorabile, straordinaria, sono entusiasta come una bambina. Questo esempio, per dire che non sempre i limiti sono veri limiti, con la passione, la costanza, la volontà si può alzare sempre di più l’asticella. Attenzione, non bisogna mai dimenticarsi di saper ascoltare il proprio corpo e la propria mente. I limiti esistono, ma forse non sono sempre quelli che crediamo!
Stiamo componendo la nostra colonna sonora, dicci la tua canzone per correre o che ti dà la carica per farlo.
Non ho una colonna sonora in particolare, mi piace ascoltare la fatica e confondermi nella natura, assaporarla e riuscire a stupirmi dei suoi profumi, colori e rumori, sempre diversi, che mi danno la carica in ogni stagione. Quale canzone migliore?
Obiettivi per il futuro?
Il mio principale obiettivo è quello di non fermarmi. La corsa è lo sprint che mi accompagna nei continui cambiamenti della vita per renderla sempre migliore verso me stessa e verso chi mi vive più da vicino, traguardo dopo traguardo.
La ricetta per essere un buon podista?
Per essere un buon podista occorre allenarsi costantemente, avere uno stile di vita sano sia dal punto di vista alimentare che di abitudini in generale. Ma l’unico vero ingrediente indispensabile è la passione. Con la passione si raggiungono traguardi e si superano limiti impensabili. La corsa rende liberi, distoglie la mente da inutili pensieri, dona felicità.
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